Eccellenza,
Mi sia permesso in questa sede di assumere i toni corrucciati di chi, amando molto un’Italia che non esiste più, scrive in “volontario esilio” questa lettera aperta dal paese del Maghreb forse più intristito e più colpevolizzato del ciclone terrorista che sta sconvolgendo interi continenti nel globo, questa Tunisia che si affaccia oggi sul baratro libico, di cui potrò almeno fare una testimonianza diretta.
L'ultima risoluzione della circolare del Consiglio Esteri dell'Unione Europea, in data 12 ottobre 2015, secondo quanto riporta l'agenzia ANSA con dei comunicati che fanno solo eco alle attuali pretese di dominio atlantista degli USA - o piuttosto del
presidente Obama lui solo - diventa una torcia incendiaria buona solo ad
amplificare a dismisura il conflitto mediorientale, con toni perentori di "attacchi della Russia che 'devono
cessare immediatamente' perché su obiettivi che 'vanno oltre l'Isis' ed i gruppi designati terroristici
dall'Onu, così come le velenose accuse di ‘violazione russe dello spazio aereo
dei paesi vicini' della Siria. Basterebbe dire invece che tutte le azioni
militari intraprese da paesi stranieri, i bombardamenti anglo-americani, quelli francesi, quelli della famosa e fumosa “coalizione internazionale” così debole
di fronte à questo mostro Daêch, non si giustificano sul piano del diritto
internazionale perché calpestano la sovranità siriana e il suo Présidente
legittimamente rieletto Bashar Al-Assad, quale che sia la Sua opinione e la Sua
politica estera, perché il popolo siriano chiamato alle urne in una situazione
drammatica di boicottaggio mediatico l’ha comunque legittimamente scelto. E ha
scelto malgrado il terrorismo che lobbys senza nome hanno pagato, sovvenzionato
e pubblicizzato in maniera sfacciata e vergognosa.
Basterebbe dire che il coraggioso Presidente della Federazione Russa, Dio lo benedica, ha agito con piena responsabilità davanti a un pericolo mondiale e a un terrorismo disumano, in piena aderenza ai principi di diritto internazionale e sulla base di una diretta richiesta del governo siriano.
Basterebbe dire che sulla stessa base che il Consiglio Esteri reclama, dovrebbe anche cessare l'azione di supporto militare da parte di Ankara nei confronti di cellule terroriste di combattenti legati ad Al-Qayda, ad Al-Nusra e altri che hanno commesso crimini contro l'umanità non meno orribili di quelli del sedicente Stato Islamico, di cui l’acronimo arabo Daêch. Lo scoop del giornale Cum-hurriyet non lo si può certo dimenticare solo perché il presidente islamista Erdogan ha minacciato il giornale di censura e il suo direttore di “carcere a vita”! Penso che su questo punto Lei sarà d’accordo. E comunque mi permetterei di farLe presente che qualunque fazione armata commetta crimini di terrorismo notori, e qui parlo di quelle fazioni stesse che gli Stati Uniti fingono di considerare “moderate” armandole e comunque sostenendole secondo una pratica di doppio standard che vale anche per la Libia, ebbene queste fazioni sono nemiche dello Stato e del popolo siriano martire e le forze armate leali hanno il dovere di combatterle, come fa giustamente anche il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin in quanto alleato militare diretto della Siria. Non possiamo essere ciechi di fronte a una realtà che si concretizza anche nel crescente sostegno popolare in Tunisia e nel resto del mondo arabo per il Presidente Putin o nell’ammirazione che si sta diffondendo per il leader siriano Al-Assad, che è oramai salutato come un eroe del nazionalismo arabo.
Basterebbe dire che il coraggioso Presidente della Federazione Russa, Dio lo benedica, ha agito con piena responsabilità davanti a un pericolo mondiale e a un terrorismo disumano, in piena aderenza ai principi di diritto internazionale e sulla base di una diretta richiesta del governo siriano.
Basterebbe dire che sulla stessa base che il Consiglio Esteri reclama, dovrebbe anche cessare l'azione di supporto militare da parte di Ankara nei confronti di cellule terroriste di combattenti legati ad Al-Qayda, ad Al-Nusra e altri che hanno commesso crimini contro l'umanità non meno orribili di quelli del sedicente Stato Islamico, di cui l’acronimo arabo Daêch. Lo scoop del giornale Cum-hurriyet non lo si può certo dimenticare solo perché il presidente islamista Erdogan ha minacciato il giornale di censura e il suo direttore di “carcere a vita”! Penso che su questo punto Lei sarà d’accordo. E comunque mi permetterei di farLe presente che qualunque fazione armata commetta crimini di terrorismo notori, e qui parlo di quelle fazioni stesse che gli Stati Uniti fingono di considerare “moderate” armandole e comunque sostenendole secondo una pratica di doppio standard che vale anche per la Libia, ebbene queste fazioni sono nemiche dello Stato e del popolo siriano martire e le forze armate leali hanno il dovere di combatterle, come fa giustamente anche il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin in quanto alleato militare diretto della Siria. Non possiamo essere ciechi di fronte a una realtà che si concretizza anche nel crescente sostegno popolare in Tunisia e nel resto del mondo arabo per il Presidente Putin o nell’ammirazione che si sta diffondendo per il leader siriano Al-Assad, che è oramai salutato come un eroe del nazionalismo arabo.
E perché mai, chiedo, non potrebbe esserlo, dal momento che è un regime
laico inammissibile agli estremisti islamici? Perché non dovrebbe esserlo,
agendo come prima vittima di un assedio terroristico da parte di jihadisti
sanguinari di oltre 80 nazionalità, e comunque da governo retto da un Presidente
che ha fatto i suoi studi in Occidente e sa almeno come presentarsi in maniera degna e
civile in un paese dilaniato da conflitti secolari e invidiato da regimi
tribali, un Presidente che deve contenere un odio assurdo e irresponsabile da parti straniere
e difendersi davanti ai media scatenati in campagne denigratorie, interagendo
molto meglio di cio' che fa il presidente turco Erdogan che ha già scaricato
centinaia di migliaia di rifugiati sulle frontiere europee e che si permette di
fornire coperture a crimini genocidiari, come è esattamente accaduto nel secolo
scorso, contre le minorità religiose, Cristiani e Curdi.
Dove è mai finito
il comune buon senso?
Il ricatto turco per la “ritenzione provvisoria” dei profughi
costa già diversi miliardi di euro all’Unione Europea. Il gioco delle pantomime “primaverili”
effettivamente non funziona più, perché non è più credibile. Almeno di questo
La posso assicurare per il caso tunisino, paese della “rivoluzione dei
gelsomini”, mimata su quella stessa espressione giornalistica, la ‘révolution
du jasmin’, che avrebbe poi già fatto “il dittatore” Ben Ali nel 1987 con un colpo di stato contro il
senescente presidente Bourghiba. Così la stampa lo celebrava a immediato seguito
del suo “7 novembre” che ho tanto criticato nei tempi del regime. Ho subito
un’espulsione, perché nella mia permanenza in Tunisia, nel 2002, vi era odore
di dissidenza. Non mi pento di avere
denunciato –nel 2003; con un articolo ancora in linea sul web - il regime
repressivo di Ben Ali. A tutti gli effetti, oggi invece posso dirLe che molti
–la maggior parte del popolo– oramai sono convinti che in Tunisia vi è stato un
“complotto-bis”, nel gennaio 2011. E che l’America di Obama, quella dei “diritti
dell’uomo speciale” e dei “premi Nobel della pace” che anticipano i massacri di
guerre civili, quella con i suoi subdoli servizi segreti, vi sia dentro fino al
collo. Non fosse per i favori palesi fatti nell’arco di questi ultimi anni agli
islamisti e persino alle fazioni più estremiste, per non dire terroriste...
Le immagini dei depositi di petrolio bruciati al terminal di Sidra dai quei stessi gruppi islamisti che oggi appoggiano la coalizione di Tripoli non hanno in effetti suscitato abbastanza sdegno, riprobazione e condanna, con misure di ritorsione, come ci si sarebbe aspettato dall'Unione Europea, di fronte a tanto scempio di milioni e milioni di barili di petrolio, come di fronte alla miseria dei profughi africani che sono ammassati in veri e propri lager dove si disidratano e muoiono lentamente di denutrizione in attesa di essere spediti verso le coste europee in carghi dell'"ultima sponda", avendo solo un miraggio davanti alla morte. Questo mercato disumano è organizzato da una mafia che ha il suo baricentro nel sottobosco del "governo" illeggittimo delle milizie di Tripoli : questa politica di doppie misure è irresponsabile e scandalosa! Come si puo’ parlare di “legittimità rivoluzionaria” nei confronti di un governo pirata installato a Tripoli, che ha legami con gruppi terroristici, come Ansar Charia, che hanno assassinato centinaia di giornalisti, attori della società civile e oppositori democratici dell’islamismo? Come si puo riconoscere come vera e genuina la decisione di una magistratura sotto la minaccia dei fucili-mitragliatori a Tripoli e fare le orecchie sorde alla legittime richieste di aiuto dal governo legittimo esiliato a Tripoli? Può oggi l’Unione Europea nascondere le sue gravi responsabilità con una farsa – mi permetta questa condoglianza – di comunicati stampa e di critiche essenzialmente anti-russe perché affiliate unicamente ai sordidi interessi di cerchie atlantiste e di lobbys sanza nome?
Come si può ignorare che centinaia di terroristi di nazionalità
tunisina siano stati transportati proprio in questi ultimi giorni con un ponte aereo turco dai teatri dello jihad in Siria all’aeroporto di Mitiga in Libia,
sotto il controllo di milizie islamiste del governo pirata di Tripoli, per
essere eventualemnte riamessi in Tunisia –sono “voci che ronzano”
sinistramente- con una falsa manovra di rilascio di pretesi “ostaggi” tenuti a
Sabrata, nella zona stessa sotto controllo dello Stato Islamico e dove i
terroristi sono addestrati?
Eccellenza, la questione è scottante, il dilemma cruciale: che ne sarà
della Tunisia fra pochi mesi o fra poche settimane?
Le inquietudini del popolo tunisino, dei cittadini che nei caffé popolari
mi gridano spesso “vive Poutine!” o ancora “viva Bashar, l’eroe nazionale
arabo!” devono essere prese in conto. Una visita ufficiale del Presidente russo a
Tunisi è già stata annunciata
dall’ambasciatore tunisino a Mosca. L’Unione Europea non puo fidarsi ciecamente
di abili politicanti che possono dimettersi a un giorno da un altro con un
pretesto di anzianità o altra scusa d'inconciliabilità di incarichi, mentre
questo stesso Paese che ha creduto alle sue aspirazioni democratiche e di
libertà oggi brucia a causa di un sordido complotto islamista e di attacchi
combinati dalle frontiere come ci si aspetta dagli ultimi tristi episodi di cronaca.
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